giovedì 6 ottobre 2011

[Beatitudine.]

Sommerso d'impegni, tra amici e libri,
mi prendo un momento per pensare a me.
Ed ecco che lei soggiunge ridente,
com'un chiodo fisso nella mia mente.
Quale splendido incubo di bellezza.
Da solo mi creo il mio danno, mi torturo
pensando se lei mi pensa e mi sogna,
non capendo perchè non s'abbandoni
a quel dolce torpore che è l'amore.
D'istinto m'alzo e mi siedo nel prato:
cerco la fuga dal sogno agognato,
sapendo per certo che è pura utopia.
Accendo la musica e m'assopisco
in quel giardino ch'è come un fratello,
il luogo segreto del mio pensiero.
Mi sveglio che sera s'è fatta già
e comprendo che sempre potrò esser
felice, perchè la luna è là e il dono
suo è lasciarsi guardare nel cielo.

L'Amico.


 

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